Cultura

Giovani volontari per l’integrazione

Attività socio-ricreative formazione professionale eintegrazione per disabili

di Antonietta Nembri

Non c?è un progetto alla base della nascita dell?associazione Gisal (Gioventù sant?Andrea Levanto), ma l?amicizia di alcuni giovani che è arrivata a fondare un Centro di assistenza disabili che è ora punto di riferimento per decine di famiglie di ragazzi portatori di handicap. Dieci anni fa, nell?ottobre dell?87, da una ventina di giovani animati dall?entusiasmo e dall?esperienza dei pellegrinaggi a Lourdes con l?associazione nazionale Unitalsi nasceva l?associazione. In dieci anni il Gisal è diventato una realtà che vede una cinquantina di volontari, oltre ad alcuni operatori, e che, partita dall?assistenza a cinque disabili ora ne coinvolge una ventina di Levanto, della riviera spezzina e della Val di Vara. All?inizio è stata messa a disposizione dalla parrocchia di Sant?Andrea una struttura, così l?attività dei volontari è passata dall?assistenza domiciliare e ricreativa, all?organizzazione di corsi di formazione professionale. Quattro anni fa è sorto il Circolo Acli-Gisal. «Un?operazione importante che ha avvicinato e sensibilizzato l?opinione pubblica», spiega Vittorio Bagnasco, presidente di Gisal. «In contemporanea, grazie ai fondi messi a disposizione dalla regione Liguria è stato istituito anche un centro computer». D?estate nelle attività del Gisal vengono coinvolti anche i disabili in vacanza sulla riviera. «Il nostro obiettivo è quello di dar vita a una Cooperativa sociale e creare un Centro occupazionale, per cercare di portare il disabile a essere un soggetto attivo».

La scheda

Nome ASSociazione GISAL – CEAD
Indirizzo via Varego, 15 19015 Levanto (Sp)
Telefono 0187/807756
RESPONSABILE Vittorio Bagnasco
Scopo Attività socio-ricreative
formazione professionale e
integrazione per disabili
Data di nascita 1987

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.